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Pinterest aggiunge i Rich Pins. Ma le API?

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È di oggi la notizia di una nuova serie di feature lanciate da Pinterest, dopo il restyling presentato il mese scorso: ogni pin d’ora in poi potrà arricchirsi di informazioni ulteriori rispetto alla semplice descrizione, corredando l’immagine con informazioni per l’acquisto del prodotto, ricette o recensioni. A sperimentare per primi le nuove feature in partnership con la  piattaforma sono stati grandi brand come Sony, Sephora o Wallmart, ma anche veterani dell’ecommerce come Anthropologie, Urban Outfitters, eBay e Etsy.

Aggiungendo poche righe di codice alle pagine del proprio sito, si potranno impostare  informazioni sul prezzo dell’articolo o sulla sua disponibilità, ma anche le recensioni ottenute e, se si parla di cucina, la lista degli ingredienti e il procedimento per la realizzazione.  Chiunque pinnerà quelle immagini veicolerà le informazioni condividendole viralmente all’interno del network.

L’operazione offrirà evidentemente nuovi strumenti di marketing alle aziende, ma al tempo stesso assicura a Pinterest una maggiore permanenza all’interno della piattaforma degli utenti che ne usciranno solo al momento di finalizzare l’acquisto: i brand potranno quindi pubblicizzare meglio i propri prodotti e Pinterest otterrà probabilmente valori più alti di engagement da vantare con futuri probabili investitori pubblicitari. Ad oggi infatti il social non ha ancora perfezionato il suo modello di business.

Con le ultime novità Pinterest si spinge quindi sempre più verso le aziende, offrendosi soprattutto  come piattaforma social complementare ai luoghi del commercio online.

I tempi sembrano finalmente maturi perchè Pinterest decida di distribuire le API che consentiranno lo sviluppo, tra gli altri, di nuovi strumenti di monitoraggio utili ai Brand per investire su Pinterest avendo a disposizione più dati e più informazioni utili a perfezionare le proprie strategie: quei dati quali-quantitativi ad oggi di difficile rilevazione, per avere un quadro completo sui follower e sulle community, ad esempio, o sui trend più rilevanti settore per settore.

Un anno fa Business Insider scriveva che Pinterest, ancora troppo giovane, temeva di perdere il controllo sul suo business, aprendosi prematuramente agli sviluppatori che avrebbero potuto colmare quelle lacune che ancora c’erano. Ora qualcosa è cambiato. I brand chiedono nuovi strumenti di rilevazione e monitoraggio per tenere traccia di movimenti di ampia portata sulle tendenze e sui flussi di utenti, andando oltre i dati degli analytics per i singoli account. E noi di certo siamo già pronti a raccogliere l’invito.

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